PERCHE' INGRASSIAMO?
- LA_RUGGI
- 26 set 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Buona Sera a tutti,
oggi ho deciso di rispondere ad una domanda che può sembrare scontata, ma è ancora tanto diffusa.
PERCHE' INGRASSIAMO?
OK, partiamo dal principio.
Il nostro corpo, che se ne dica, è una macchina perfetta con i suoi meccanismi ben rodati e le sue contromisure avvengono per rimediare ai nostri numerosi errori.
Questo è esattamente quello che fa quando mangiamo poco.
Il nostro corpo, infatti, reagisce quasi istintivamente, come per proteggersi, a quello che giudica come l'inizio di un periodo di carestia, cercando in qualche modo di sopravvivere alla minaccia della mancanza di cibo. Più o meno lentamente, a seconda della restrizione calorica, il corpo inizia a modificare il suo metabolismo, ovvero il quantitativo di energia necessario a svolgere le attività della vita di tutti i giorni.
Ad esempio: < Immaginate una donna che necessita di circa 1800 Kcal per svolgere tutte le sue attività quotidiane e che per una serie di motivi, inizia a mangiare 1000 Kcal al giorno. Dopo un primo periodo di assestamento e di conseguente perdita di peso (attenzione, ho detto di peso non di grasso) il metabolismo continuerà a scendere avvicinandosi sempre di più a quelle 1000 Kcal che vengono introdotte con l'alimentazione ogni giorno. Questo perché il corpo vedendosi arrivare meno carburante di quanto necessiti in realtà, pensa: "Oh, qui mi sa che è meglio che iniziamo a risparmiare perché sennò finisce male" >.
Il problema maggiore è che il metabolismo rallenta molto in fretta e non altrettanto riesce a tornare ai suoi livelli normali. La perdita di peso fin lì ottenuta è causa di una perdita di liquidi, di una distruzione e cannibalizzazione delle masse muscolari e in minuscola parte di una perdita di massa grassa. Questo innesca un circolo vizioso che rallenta ulteriormente i consumi in quanto le masse muscolari sono importanti acceleratori del metabolismo.
Per non parlare di quello che un'alimentazione come quella sopra citata, può causare.
Infatti, dopo una colazione dolce e un pranzo misero, sfido chiunque a non arrivare a casa dopo una giornata di duro e stressante lavoro con una fame tale da divorare l'intero frigorifero... Ed è così che nell'ultimo pasto della giornata (quando in realtà la giornata è finita e molto probabilmente la serata si passerà in relax) si introducono la maggior parte delle calorie giornaliere. Le calorie appena introdotte non essendo utilizzate a causa della poca attività serale, vengono "messe da parte" dal corpo che ancora si ricorda dei periodi carestia e si porta avanti con il lavoro. Proprio da qui scaturisce l’aumento del grasso corporeo.
Partendo da una situazione come quella appena descritta (che è molto diffusa), per raggiungere gli obiettivi ricercati dal paziente, il professionista deve:
- riportare il metabolismo ai suoi livelli normali attraverso un'alimentazione normocalorica e un adeguato allenamento,
- effettuare una corretta educazione alimentare
- solo in un secondo momento, attuare un'alimentazione ipocalorica (per un periodo determinato) per incentivare il dimagrimento.
Quindi, prima preoccupiamoci di riportare il metabolismo ai livelli normali e solo successivamente ad attuare un regime alimentare ipocalorico. Solo questa sarà la chiave del successo. Pertanto, è fondamentale che vi sia una programmazione accurata del percorso dietetico e non un'improvvisazione o peggio ancora una dieta "fai da te".
Al fine di garantire il raggiungimento dei risultati occorre analizzare 5 punti ben definiti:
1. si deve effettuare una corretta anamnesi alimentare e patologica;
2. si procede poi con il calcolo dei fabbisogni energetici dell'individuo, in base ad alcuni parametri del tutto soggettivi;
3. si effettuano le misurazioni antropometriche da aggiornare nel corso del tempo,
4. solo a questo punto si arriva ad un’elaborazione del programma alimentare personalizzato;
5. occorre comunque non fare da soli, ma affidarsi a competenti in materia che vi inviteranno a effettuare controlli periodici per garantire il mantenimento dei risultati.
Ma quali possono essere altre motivazioni che rallentano il tuo dimagrimento?
1. Troppa attività fisica intensa, per la precisione troppa attività cardiovascolare!
2. L'altra faccia della medaglia sarà, invece, il troppo poco movimento.
3. Una motivazione, molto importante, spesso troppo trascurata è il sonno insufficiente. Infatti un corpo stanco è un corpo che aumenta la necessità di riserve per far fronte ad alcune carenze fisiologiche.
4. Un ultima motivazione è il continuo paragonarsi agli altri, da cui scaturisce uno stress fisiologico che favorisce l'innalzamento repentino del cortisolo. Questo è conosciuto come ormone dello stress e in casi di picchi di cortisolo il corpo si difende andando in TILT e bloccando, anzi talvolta peggiorando una situazione di dimagrimento.
Spero di aver chiarito tanti dubbi a riguardo.

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